sabato 25 giugno 2011

cruise style






Vetro, agata e FIMO si sposano perfettamente in una particolarissima demi-parure stile crociera.....









i cerchi sono completamente realizzati in FIMO

sull'ispirazione di un giornale creativo

venerdì 17 giugno 2011

L'arte, tutta, è completamente UTILE

Che cos’è la bellezza? Perché e come il nostro cervello la apprezza? Tante sono le definizioni che ci giungono da secoli e secoli di riflessione estetica, ma una è quella che più ne esalta il valore e la fruibilità a livello quotidiano. Se, infatti, per Platone la bellezza pura era tangibile solo nel mondo delle idee, per Kant il giudizio estetico è libero gioco e creazione dell’immaginazione, è regolarità senza legge: il bello piace come se esprimesse una regola, mentre esso è regola a se stesso. Nella Logica, Kant intuisce che durante la creazione e la percezione della bellezza “i sensi vengono piegati verso qualcosa che si trova al di là del limite dell’esperienza”; la bellezza è personale ma condivisa da molti; il sentimento del bello è soggettivo e non comunicabile, ma diventa l’occasione per la creazione di un mondo comune; la bellezza è libertà e nella bellezza l’uomo è cittadino del mondo.
Oscar Wilde affermava che “l’arte, tutta, è completamente inutile”. Scopo di numerosi ricercatori nell’ambito delle Neuroscienze è dimostrare che questa asserzione poteva, forse, essere valida nell’Inghilterra vittoriana, ma che oggi, nell’epoca in cui la bellezza rischia di perdere il suo valore culturale, oltre che etico e didattico, essa riscopre in se stessa una inconscia e involontaria attitudine a far parte di quelle tecniche terapeutiche innovative tanto in voga ai nostri giorni. Questa riflessione deriva da numerosi studi svoltisi nel campo delle Neuroscienze, settore che recentemente ha dedicato un’attenzione crescente al legame che intercorre tra due aree di ricerca fino ad oggi con limitata comunicazione reciproca ed ha studiato il rapporto tra attività artistiche e funzioni del cervello.
Si può stare meglio anche solo apprezzando la bellezza? Questa per adesso rimane ancora una teoria che, però, si accinge a diventare scienza. In un certo qual modo già sta prendendo piede nel settore del design e dell’arredamento: se la bellezza produce benessere, tanto meglio che gli oggetti di uso quotidiano siano tesi a questo fine. La visione di un oggetto definito “bello”, “brutto” o “indifferente” implica l’attivazione di diverse aree del cervello , con intensità correlata al grado di apprezzamento della bellezza. Attraverso questo studio delle funzioni celebrali implicate nella percezione artistica, l’arte potrà rivelarsi uno strumento per migliorare le nostre conoscenze sul sistema nervoso e su ciò che si definisce “coscienza”.
Ciò che, però, risulta avere maggior effetto già registrato e comprovato a livello terapeutico è l’atto creativo: alcune patologie del sistema nervoso alterano selettivamente processi coinvolti nell’espressione artistica. Per esempio, nella produzione di De Chirico, affetto per decenni da emicrania con aurea, le rappresentazioni surreali presenti in molte opere riproducono le forme ed i colori dei contenuti visivi dell’aura. La correlazione tra creatività e patologie psichiatriche è argomento altamente studiato e analizzato già in passato e nelle note biografiche di molti dei più grandi artisti di tutti i tempi ritroviamo problematiche come pazzia, schizofrenia, depressione (vedi Van Gogh, Goya, Michelangelo, Munch, Monet, Pollock). La creatività, quindi, riveste un ruolo centrale nella ricerca di soluzioni originali e innovative: svolge, spesso, da “problem-solving” come insieme di processi per analizzare, affrontare e risolvere positivamente situazioni problematiche. Attraverso l’arteterapia vengono attivate risorse che tutte le persone possiedono, come la capacità di elaborare il proprio vissuto, comunicare e scambiare impressioni ed emozioni. Ciò che è fondamentale nell’arteterapia non è tanto l’interpretazione del prodotto realizzato, ma il processo artistico e creativo che sta alla base dell’opera realizzata. Per persone con vari tipi di patologie, l’arteterapia rappresenta una possibilità di espressione e comunicazione che permette di riuscire a superare le barriere espressive poste dalla malattia; in questo modo le persone hanno la possibilità di riacquisire quelle libertà e dignità che spesso la malattia limita. Il processo dell’arteterapia si basa sul riconoscere che i sentimenti e i pensieri più profondi dell’uomo, derivati dall’inconscio, raggiungono l’espressione di immagini, piuttosto che di parole.



da me curato all'interno de
Il Caffè del Cafiero

art clay silver.... primi esperimenti (1)

come potevo non lasciarmi affascinare anche io dall' Art Clay Silver ? dal giorno in cui ho scoperto l'esistenza di questa pasta fantastica, è diventata una fissazione..... e finalmente ho ricevuto in regalo il kit professionale per la lavorazione dell'Art Clay Silver.... niente di più gradito !!!!!


per il momento ho potuto realizzare solo esperimenti molto ingenui ma si prospetta un buon rapporto con l'argento











contrariamente alle mie aspettative, unita al FIMO la tecnica dell'Art Clay Silver rende abbastanza bene..... e ovviamente non potevo far mancare un pò di giada e corallo, perchè le pietre dure ci stanno sempre bene!!!

a tutta estate

la voglia di estate si fa sentire sempre più e ovviamente va indossata...... indiscusso padrone dei gioielli estivi è il turchese...... abbinabile con qualsiasi colore, sia per la sua natura sia per le sue tinte ci rimanda inevitabilmente all'idea del mare.......















orecchini cuoio e turchese

nulla si indossa da solo.....

ricordate le Scarpe turchese? non potevo fare a meno di un bel paio di orecchini da abbinare...... cuoio e turchese ?????????????????

ecco fatto...... più semplice a farsi che a dirsi